Una buona pianificazione previdenziale aiuta a godersi la pensione in tranquillità, ma per usufruire di questo beneficio domani devi compiere delle scelte consapevoli oggi. Vediamo come pianificare la pensione, con alcuni consigli utili per costruire un futuro sereno grazie alla previdenza complementare.

Indice

Pianificazione previdenziale: definizione

Pianificare la pensione significa programmare in anticipo l’uscita dal mondo del lavoro, per non farsi trovare impreparati quando sarà necessario vivere con la pensione. Si tratta di un processo di analisi previdenziale, con cui valutare la situazione attuale, le prospettive future e le soluzioni disponibili più adatte alle proprie esigenze.

 

I dati ci dimostrano che l’importo della pensione INPS o delle Casse Professionali non sarà sufficiente a coprire il tuo tenore di vita futuro, puoi iniziare a valutare le forme di previdenza complementare più adatte ai tuoi obiettivi. Per farlo devi farti un’idea del livello di reddito che ti servirà durante il pensionamento.

Prima del pensionamento

Se stai ancora lavorando e sei preoccupato che il tuo reddito possa non essere adeguato quando andrai in pensione, allora dovresti cominciare a pianificare una forma di previdenza integrativa prima del pensionamento.

 

Prima ci pensi, maggiori saranno i vantaggi: potrai scegliere una soluzione di previdenza complementare con un orizzonte temporale lungo, costruendo una pensione integrativa partendo da un contributo basso.

 

Se invece ti mancano pochi anni al pensionamento dovresti optare per una strategia diversa, ad esempio aumentando l’importo da destinare alla previdenza complementare, in quanto avrai meno anni a disposizione per creare la tua pensione integrativa. La linea di investimento dovrà essere coerente con il più breve orizzonte temporale e con la tua propensione al rischio.

Dopo il pensionamento

Dopo il pensionamento non è più possibile aderire a una forma di previdenza complementare, ma come specificato dalla Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP), esistono alcune eccezioni per:

 

  • i pensionati che continuano a lavorare dopo la pensione con un contratto di lavoro dipendente;
  • i pensionati che usufruiscono di una pensione anticipata o di invalidità, purché aderiscano alla previdenza complementare almeno un anno prima del raggiungimento dell’età pensionabile per conseguire la pensione di vecchiaia, secondo quanto previsto dal sistema pensionistico obbligatorio.

Perché è utile fare una pianificazione previdenziale?

La pianificazione previdenziale è utile perché permette di gestire al meglio la propria condizione economica di domani, garantendoti di mantenere inalterato il tuo tenore di vita dopo il pensionamento. Inoltre, consente di compiere scelte informate e consapevoli dopo un’attenta valutazione della situazione attuale e delle prospettive future.

 

Pianificare la pensione significa anche tutelare i propri cari, ad esempio evitando di pesare sulle finanze dei figli durante la vecchiaia affidandosi solo alla pensione minima. Questo approccio aiuta anche a evitare errori, scegliendo con accuratezza le forme previdenziali complementari realmente adatte alle proprie necessità.

Analisi previdenziale: le fasi

La pianificazione previdenziale può essere effettuata per conto proprio. Tuttavia, poiché si tratta di un procedimento abbastanza complesso e articolato, è consigliabile affidarsi a un consulente assicurativo. Un esperto potrà aiutarti a gestire al meglio i tuoi risparmi dopo il pensionamento, valutando la tua situazione odierna e proponendoti le migliori soluzioni in base agli obiettivi che desideri raggiungere.

 

Ecco quali sono le diverse fasi di un’analisi previdenziale:

 

  • conoscere il proprio percorso contributivo: per pianificare la pensione bisogna innanzitutto sapere quanto si sta versando e per quanti anni sarà necessario contribuire prima di andare in pensione. Uno strumento utile in questa fase è La Mia Pensione Futura dell’INPS, un sistema online che consente di simulare la propria pensione al termine dell’attività lavorativa, con cui puoi conoscere presumibilmente a quanti anni potrai andare in pensione e quale sarà l’importo del trattamento pensionistico. Anche Alleanza mette a tua disposizione un preventivatore previdenza;
  • stimare le esigenze economiche future: il passo successivo consiste nel prevedere quale sarà il reddito desiderato in pensione, per calcolare la differenza tra l’assegno pensionistico e l’importo necessario per mantenere il proprio stile di vita. Naturalmente si tratta di stime, ma aiutano a capire la somma da ottenere attraverso la previdenza complementare e a definire la propria strategia pensionistica;
  • individuare le forme previdenziali complementari adatte: l’ultima fase del processo di pianificazione previdenziale consiste nella valutazione e scelta delle forme di previdenza complementare, individuando le soluzioni più adeguate per usufruire del reddito desiderato in pensione.

Un esempio di corretta pianificazione previdenziale

Vediamo un esempio di pianificazione previdenziale per capire meglio come funziona questo processo. Ipotizziamo la situazione di un assistente di volo di 45 anni, con uno stipendio netto di 2.000 euro mensili e 20 anni di contributi versati. A questo punto utilizziamo il simulatore dell’INPS, scoprendo che con questi requisiti sarà possibile andare in pensione a partire da 63 anni e 8 mesi, con almeno 39 anni e 2 mesi di contributi versati.

 

Tuttavia, mentre il reddito da lavoro era di 25.769 euro netti l’anno considerando tutte le mensilità, la pensione sarà di appena 18.336 euro l’anno, ossia il 71,2% del reddito prima della pensione con una differenza di 7.433 euro l’anno. Adesso non resta che calcolare la somma desiderata durante il pensionamento, considerando ad esempio se il mutuo dell’abitazione sarà estinto e altre spese che potrebbero sorgere.

 

Una volta calcolato l’importo necessario per il proprio tenore di vita durante la vecchiaia, e la differenza rispetto al trattamento pensionistico, è possibile selezionare le forme di previdenza complementare più adatte per colmare questo gap. Se ad esempio vuoi ripristinare il reddito percepito mentre lavoravi, in questo caso dovrai trovare degli strumenti in grado di fornire una pensione integrativa di 7.433 euro annui, ovvero circa 620 euro al mese.

Quali sono le forme previdenziali?

Una volta simulato quando si va in pensione e compresa l’esigenza di integrare la pensione di base, puoi valutare quattro diverse forme di previdenza complementare:

 

  • Fondi pensione negoziali: sono dei fondi chiusi accessibili solo a determinate categorie di lavoratori, in base a quanto previsto dai contratti nazionali del lavoro.
  • Fondi pensione aperti: sono fondi accessibili a chiunque, istituiti e gestiti da imprese di assicurazioni, banche, società di intermediazione mobiliare (SIM) o società di gestione del risparmio (SGR).
  • Piani individuali pensionistici: si tratta di una forma di previdenza complementare privata gestita da imprese di assicurazione, che offre alcune agevolazioni fiscali e permette di scegliere tra varie combinazioni di investimenti.
  • Fondi pensione preesistenti: sono fondi pensione istituiti prima del 15 novembre 1992, con caratteristiche diverse dai fondi più recenti come la gestione senza intermediari.

FAQs

Cosa permette un'accurata pianificazione previdenziale?

Per un’accurata pianificazione previdenziale bisogna conoscere il proprio percorso pensionistico, le esigenze future e le soluzioni di previdenza complementare disponibili.

 

Cosa fare in caso di pensionamento anticipato?

La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) permette di cessare l’attività lavorativa in anticipo rispetto all’età del pensionamento. Il soggetto richiedente, oltre ad avere almeno cinque anni di partecipazione alla previdenza complementare, deve possedere determinati requisiti per poter richiedere l’anticipo del capitale maturato sotto forma di rendita, fino al conseguimento dell’età anagrafica per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

 

Quando conviene il pensionamento anticipato?

Il pensionamento anticipato conviene quando non incide sulla propria condizione economica, ad esempio perché è possibile usufruire di rendite complementari adeguate al proprio tenore di vita.