In ambito assicurativo, la gestione separata è una particolare gestione finanziaria creata da una Compagnia Assicurativa. Permette alle persone che vogliono creare un piano di risparmio  di investire le somme accantonate con un approccio conservativo, usufruendo di una componente assicurativa di protezione dagli imprevisti. Vediamo nel dettaglio che cos’è la gestione separata, come funziona e quali vantaggi offre.  

I vantaggi della gestione separata

La gestione separata nelle assicurazioni è un fondo in cui confluiscono i premi delle polizze vita tradizionali, ossia i prodotti di Ramo I. Questo patrimonio rimane separato da quello della Compagnia Assicurativa, garantendo la massima sicurezza, in quanto il capitale potrà essere incassato soltanto dai titolari dei contratti.

 

Il patrimonio della gestione separata è investito in modo prudenziale dalla Compagnia Assicurativa, puntando alla conservazione del capitale e alla sua valorizzazione nel tempo. Poiché i capitali sono legati all’acquisto di una polizza vita del Ramo I, è possibile usufruire di una copertura in caso di decesso o invalidità dell’assicurato. In questo modo è possibile tutelare i propri cari nel caso di una fatalità, designandoli come beneficiari del contratto assicurativo.

 

La gestione separata nelle polizze vita garantisce diversi vantaggi, tra cui i principali benefici sono:

  • stabilità dei rendimenti;
  • diversificazione del portafoglio. 

Rendimenti stabili dai propri risparmi

La gestione separata offre rendimenti stabili per i propri risparmi; infatti, il patrimonio viene investito in strumenti a basso rischio che possono fornire una rivalutazione del capitale nel corso degli anni. I rendimenti generati dai titoli possono far aumentare il valore del portafoglio della gestione separata, con l’obiettivo di proteggere il capitale e valorizzarlo con il minor rischio possibile.

 

Generalmente, la gestione separata offre una buona protezione dalle oscillazioni del mercato, con un patrimonio e un rendimento solidi e costanti nel tempo. L’attività di gestione, infatti, è soggetta a numerosi vincoli e limitazioni definiti dall’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), affinché i capitali vengano investiti solo in strumenti che rispettano determinati requisiti di sicurezza, liquidità e redditività.

 

In base al tipo di contratto stipulato con la Compagnia Assicurativa, inoltre, è possibile usufruire di specifiche garanzie sul capitale. In alcuni casi la Compagnia Assicurativa può riconoscere una garanzia sulla restituzione del capitale versato attraverso i premi assicurativi, un rendimento minimo garantito o il consolidamento annuale dei risultati. 

Portafoglio e investimenti diversificati

Un altro vantaggio importante della gestione separata è la diversificazione del portafoglio. Per garantire un basso rischio sui capitali investiti, la Compagnia Assicurativa definisce una strategia che assicura la stabilità dei rendimenti e la protezione del patrimonio attraverso un’elevata diversificazione dei titoli in portafoglio, frutto di anni di esperienza, competenze specializzate e un’attenta valutazione del rapporto rischi/benefici.

 

La gestione separata può prevedere investimenti di lungo termine.

A differenza di altri strumenti, con la gestione separata i rendimenti sono calcolati annualmente in riferimento all’anno appena concluso. Il rendimento viene anche certificato da apposite società esterne qualificate, per garantire la massima trasparenza e imparzialità dell’operato. Concluso questo processo di verifica il rendimento viene reso noto a tutti i sottoscrittori. 

Gestione separata INPS: come funziona

La gestione separata delle Compagnie Assicurative non va confusa con la gestione separata dell’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale). Cos’è la gestione separata INPS? Si tratta di un fondo pensionistico istituito nel 1995, finalizzato a garantire una copertura previdenziale alle categorie di lavoratori rimaste escluse fino a quel momento. 

 

Nella gestione separata dell’INPS confluiscono le somme versate da alcuni lavoratori per cui vige l’obbligo d’iscrizione. La partecipazione garantisce una serie di tutele assistenziali e previdenziali, come la pensione calcolata secondo il sistema contributivo, la pensione anticipata per gli aventi diritto e le prestazioni per invalidità. 

Chi deve iscriversi alla gestione separata INPS

L’obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS riguarda soltanto alcune categorie di lavoratori. Tra queste ci sono i professionisti che non aderiscono alle casse professionali, i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, i venditori a domicilio che svolgono l’attività in modo autonomo e altre categorie di lavoratori.

Gestione separata e aliquote

Le aliquote di contribuzione alla gestione separata INPS variano in base all’inquadramento delle diverse categorie di lavoratori. Per l’anno 2023 è prevista un’aliquota del 33% per i collaboratori e le figure assimilate. Per quanto riguarda invece i professionisti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie, è prevista un’aliquota del 26,23%. Ogni anno sono stabiliti anche minimali e massimali di reddito sui quali calcolare l’aliquota di contribuzione alla gestione separata INPS.

FAQs

Cos’è la gestione separata?

La gestione separata è una gestione finanziaria nella quale confluiscono i fondi delle polizze vita Ramo I, il cui patrimonio viene mantenuto distinto da quello della Compagnia Assicurativa e investito in modo prudenziale. 

 

Quali sono i rendimenti in gestione separata?

I rendimenti della gestione separata sono calcolati ogni anno e servono per valorizzare il capitale nel tempo, offrendo in alcuni casi delle garanzie aggiuntive sulla restituzione del capitale o un rendimento minimo garantito.

 

Gestione separata e gestione separata INPS sono la stessa cosa?

La gestione separata INPS è un fondo pensionistico che serve ad assicurare una serie di tutele assistenziali e previdenziali a determinate categorie di lavoratori mentre la gestione separata delle assicurazioni è un fondo creato da una Compagnia Assicurativa per investire i premi delle polizze vita del Ramo I.