Il Primo Osservatorio Edufin Index di Alleanza Assicurazioni, Fondazione Gasbarri e SDA Bocconi, dedicato alla consapevolezza e ai comportamenti finanziari e assicurativi, ha mostrato come nel nostro Paese il livello di conoscenza relativa a questi due temi sia estremamente modesto, soprattutto se pensiamo all’Italia come una delle prime economie del mondo.

 

Uno dei primi dati che emergono infatti da questo studio evidenzia come gli italiani debbano migliorare il loro livello di educazione finanziaria e assicurativa. Il punteggio complessivo medio dell’Edufin Index è infatti pari a 55, ben cinque punti sotto la sufficienza. Ciononostante, la maggior parte degli intervistati, che dichiara di non possedere le giuste competenze finanziarie e assicurative per investire in autonomia, si avvale del supporto di professionisti del settore in grado di educarli e indirizzarli responsabilmente.

 

Cerchiamo allora di capire come si informano gli italiani e a chi si affidano quando devono sottoscrivere un prodotto finanziario o assicurativo.

Indice

Banche e consulenti: i punti di riferimento degli italiani

Dai risultati del Behavioural Index, il sotto indicatore dell’Edufin Index costruito per misurare la “compostezza comportamentale” delle persone in ambito finanziario e assicurativo, è emerso che per scegliere strumenti finanziari e assicurativi oltre il 40% degli intervistati si rivolge a siti internet e app finanziarie. Questa percentuale sale in modo significativo tra le persone con un reddito superiore a 80.000€ (60%), tra chi ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni (48%) e tra i maschi (47%). È invece nettamente inferiore alla media tra le persone più anziane (33%) e le donne (34%). Queste ultime preferiscono affidarsi a professionisti del mondo finanziario (32%) o al personale di banca (45%).

 

È proprio chi lavora nelle banche a essere la fonte informativa più “richiesta” tra le persone di età superiore ai 65 anni (45%) e tra chi possiede un reddito che va da 20.000€ a 40.000€ (43%). Oltre ai siti internet e alle app, chi possiede un reddito oltre gli 80.000€ preferisce chiedere consiglio ai consulenti finanziari (43%).

 

Un dato che fa riflettere viene dal 15% dei rispondenti, che utilizza solitamente delle fonti informative informali, come il passaparola o il consiglio di parenti o amici. Dai risultati finali dell’Edufin Index si osserva come proprio queste persone abbiamo raggiunto dei punteggi significativamente inferiori rispetto a chi si avvale del consiglio di professionisti.

 

Generalmente, le motivazioni principali che spingono gli intervistati a scegliere una fonte d’informazione piuttosto che un’altra sono:

  • La fiducia, quando la fonte è rappresentata da una persona (consulenti, amici, agente assicurativo e personale di banca).
  • L’affidabilità, nel caso in cui la fonte sia uno strumento (quotidiani, siti, brochure).

È sempre meglio rivolgersi a degli esperti

All’interno della sezione del questionario dedicata alle attitudini è stato chiesto agli intervistati in che modo si approccino all’acquisto di prodotti finanziari e assicurativi. La scelta di affidarsi a un professionista appare condivisa dalla maggior parte degli italiani, senza significative differenze tra i prodotti finanziari (76%) e quelli assicurativi (76%). Sono le donne, in particolare, a mostrare questo tipo di preferenza (82%), seguite da chi possiede un reddito inferiore a 20.000€ (79%) e agli over 65 (78%). Viceversa, mostrano una notevole propensione all’autonomia chi appartiene alle fasce di età più basse e, in modo ancora più marcato, le persone più abbienti.

Un sentiment finanziario e assicurativo negativo per molti italiani

L’ultima domanda del questionario (a risposta aperta) ha permesso di rilevare le esperienze che gli intervistati hanno avuto nel mondo finanziario e assicurativo. In questa particolare analisi, è stato possibile individuare il sentiment del 90% delle persone, ovvero l’opinione e il grado di apprezzamento riguardo alla propria esperienza nei due campi. In conclusione, quasi il 60% descrive un’esperienza con sentiment molto negativo o negativo, mentre meno del 30% ha un’opinione positiva o molto positiva.

 

Gli utenti che hanno commentato positivamente, pur consapevoli della difficoltà, del rischio o della mancanza di competenze tecniche specifiche, hanno raccontato di esperienze piuttosto tranquilli  grazie al supporto di consulenti finanziari molto preparati che hanno contribuito a determinare un contesto rassicurante e di fiducia.

 

D’altra parte, invece, chi ha fornito commenti negativi ha raccontato esperienze particolarmente significative (perdite economiche in investimenti, incidenti auto o problemi nei rimborsi), che unite a una minima conoscenza ed esperienza in ambito finanziario, hanno determinato un basso livello di fiducia. Chi ha mostrato un sentiment negativo si sente perso, considera il mondo finanziario come un “viaggio impervio” e riferisce brutte esperienze e mancanza di fiducia. Queste persone sono le stesse che hanno ottenuto un punteggio totale significativamente inferiore alla media. Emerge invece il contrario per chi ha mostrato un sentiment positivo e ha dichiarato più consapevolezze e più serenità verso il mondo finanziario.

 

È importante dunque che le persone si affidino sempre più a professionisti e consulenti in grado di educarli e introdurli nel mondo finanziario e assicurativo. L’educazione finanziaria e assicurativa riveste infatti un’elevata importanza sociale: per questo chi lavora nel mondo assicurativo deve imparare a guadagnare quella fiducia che una buona parte di popolazione ancora non si sente di dare. Il sentiment cambia se si riesce a cambiare l’esperienza di quelle persone che hanno considerato negativamente il mondo finanziario, ed è quindi su questi aspetti che devono essere costruite le strategie di comunicazione e di educazione. Perché per poter chiedere alle persone di interessarsi ai temi finanziari e assicurativi (e di affidarsi a chi ne fa parte), bisogna innanzitutto convincerle che valga la pena farlo. 

 

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