Tra i risultati emersi dall’Edufin Index, l’Osservatorio realizzato da Alleanza Assicurazioni, Fondazione Gasbarri e SDA Bocconi che mette in relazione le conoscenze finanziarie e assicurative degli italiani con il loro comportamento, è necessario approfondire quanto emerso da tre universi particolari, che dimostrano quanto sia importante promuovere nel nostro Paese un’educazione finanziaria e assicurativa. Stiamo parlando delle donne, dei giovani e degli Over 65 che, seppur con qualche nota positiva, hanno evidenziato livelli di conoscenza o di comportamento piuttosto modesti. 
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Donne: poca conoscenza, molto interesse

Dai risultati della prima edizione dell’Edufin Index è emerso che le donne non possiedono un’adeguata conoscenza rispetto alle tematiche finanziarie e assicurative, ma dimostrano interesse a informarsi e a comprenderle. Questo universo, che sta ricevendo sempre più attenzioni dal mondo finanziario, si distingue per l’importanza che pone nella relazione con un intermediario di fiducia. Le donne risultano avere meno propensione a ricevere informazioni sul web o attraverso app finanziarie, ma preferiscono affidarsi a consulenti e a professionisti del settore. Questo perché generalmente non amano prendere decisioni in autonomia, preferendo quindi i suggerimenti di persone esperte. Inoltre, si mostrano anche meno interessate della media a fare shopping around quando si tratta di investimenti e assicurazioni.

Il punteggio dell’Edufin Index

Da quanto rilevato dall’Edufin Index, l’indicatore che coniuga la consapevolezza degli italiani sui temi finanziari e assicurativi e la loro “compostezza comportamentale” in tali ambiti, il punteggio delle donne non raggiunge la sufficienza di 60 punti, fermandosi a 52. È il quarto risultato peggiore dopo le/i casalinghe/i, i non occupati e gli studenti.

 

Cerchiamo di capire meglio come mai non sia stata raggiunta la sufficienza, analizzando quanto emerso dai sottoindicatori: l’Awareness Index e il Behavioural Index.

Cosa suggerisce l’Awareness Index

L’Awareness Index, che ricordiamo essere la misura della consapevolezza in ambito finanziario e assicurativo, ha registrato 47 punti. Si tratta di uno dei punteggi più bassi (dopo le/i casalinghe/i e chi possiede un reddito inferiore a 20mila euro), ampiamente inferiore alla media (che è di 51 punti), nonostante proprio la categoria delle donne ha mostrato di essere piuttosto overconfident, ovvero che il numero di risposte giuste fornite alle prime domande fosse superiore rispetto a quello dato dagli altri intervistati.

Cosa suggerisce il Behavioural Index

Il Behavioural Index, l’indice che misura la “compostezza comportamentale” in ambito finanziario e assicurativo, ha registrato 57 punti, appena uno sotto la media, ma comunque insufficiente. Ad esempio, alla domanda in cui si registrano le scelte di risparmio e d'investimento, è emerso che il 30% delle donne (percentuale più alta in assoluto della categoria) negli ultimi 24 mesi non ha risparmiato nulla. Questo mostra una generalizzata minor presenza nel mondo degli investimenti finanziari e assicurativi. Per quanto riguarda invece la distribuzione del numero di assicurazioni diverse dall’RC auto, i dati mostrano come oltre il 42% delle donne non detiene polizze oltre a quelle obbligatorie. Questo va un po’ in contrasto rispetto a quanto affermato successivamente: alla domanda “L’assicurazione è utile perché consente di coprirsi dalla possibilità di subire un danno anche se la probabilità è bassa”, il 47% delle donne risponde di essere abbastanza d’accordo.

Giovani: tra bassa conoscenza e criptovalute

Dai risultati dell’Osservatorio affiora che i giovani della generazione Z hanno bassi livelli di conoscenze e comportamenti poco strutturati per accedere ai mercati finanziari e assicurativi. Ciononostante investono più della media in criptovalute e utilizzano in modo considerevole siti internet e app finanziarie per informarsi. Inoltre, condividono con la generazione Y (che va dai 25 ai 44 anni) l’attitudine a fare shopping around tra i fornitori di servizi finanziari e assicurativi.

Il punteggio dell’Edufin Index

I giovani al di sotto dei 24 anni hanno ottenuto lo stesso punteggio delle donne (52), fermandosi tre punti sotto la media e confermando un’evidente “fragilità” in ambito finanziario e assicurativo. Scopriamo il perché analizzando l'Awareness Index e il Behavioural Index.

Cosa suggerisce l’Awareness Index

Come per le donne, l’Awareness Index dei giovani ha ottenuto un punteggio di 47, uno dei più bassi e ampiamente inferiore alla media. È interessante il dato che mostra le percentuali di risposte corrette relative alle domande dedicate alle conoscenze finanziarie e assicurative: con il 65% e il 52% sono le peggiori in assoluto. Un altro risultato particolare, che fa riferimento ai concetti probabilistici, mostra come siano proprio i giovani ad avere la percentuale più bassa (appena il 76% ha risposto esattamente al quesito).

Cosa suggerisce il Behavioural Index

Pur migliorando significativamente la loro posizione, nel Behavioural Index i giovani raggiungono un punteggio insufficiente pari a 57 (uno sotto la media e tre sotto la sufficienza). Davanti alla definizione di incertezza, la generazione Z (così come per la maggior parte degli italiani) dimostra di non avere delle idee chiare, fornendo risposte contraddittorie e confondendo il rischio con l’incertezza. Queste sono tutte prove di una “incompetenza” che può generare comportamenti finanziari e assicurativi sbagliati. Un dato interessante emerge dalle domande relative alla probabilità di subire un qualsiasi furto fuori casa o alla probabilità connessa al furto di una serie di oggetti personali e a quanto fossero disposti a pagare per assicurarsi: quella dei giovani è la categoria che ha generato stime più alte e che pagherebbe somme particolarmente elevate. Per quanto riguarda invece la distribuzione del numero di assicurazioni diverse dall’RC auto, i dati mostrano come oltre il 45% dei giovani non detiene polizze oltre a quelle obbligatorie. Riguardo invece le scelte di risparmio e d'investimento, come detto all’inizio, merita una particolare menzione l’accentuato investimento dei giovani nelle criptovalute, con la percentuale più alta tra tutti i gruppi socio-demografici (16%). Un ultimo dato degno di nota riguarda l’atteggiamento della categoria rispetto alla pianificazione di lungo termine: soltanto il 44% dei giovani ritiene prioritario accantonare denaro per il futuro più lontano.

Over 65: buona padronanza dei temi ma scelte sbagliate

Anche la categoria Over 65 merita attenzione, perché se da una parte dimostrano una buona conoscenza dei temi, dall’altra non si comportano in modo ordinato quando devono prendere decisioni finanziarie e assicurative, ottenendo in alcuni casi dei punteggi particolarmente bassi. I dati ottenuti dalle loro risposte si allineano con quanto già è stato rilevato da alcuni studi internazionali, in cui è stato osservato un decadimento cognitivo a causa dell’avanzare dell’età, che di fatto influenza la qualità delle decisioni prese. In particolare, la presenza di alti livelli di awareness mostra come siano abili a affrontare determinati problemi sulla base delle esperienze passate, ma al tempo stesso abbiano delle difficoltà a superare alcune situazioni critiche senza fare affidamento alla stessa esperienza.

Il punteggio dell’Edufin Index

Come per le donne, anche gli Over 65 non raggiungono la sufficienza dei 60 punti, perché, come detto, nonostante evidenziano un discreto livello di conoscenza, dimostrano dei comportamenti poco equilibrati.

 

Cerchiamo di capire il perché analizzando i due sottoindicatori.

Cosa suggerisce l’Awareness Index

I risultati dell’Awarenes Index mostrano come gli Over 65 ottengano un punteggio di 53, superiore alla media, ma comunque sotto la sufficienza. Da quanto è emerso dalla prima risposta, relativa all’autovalutazione delle conoscenze finanziarie e assicurative, questa categoria dichiara di essere una delle più preparate, registrando uno dei più alti punteggi medi. Ciò è confermato dai risultati ottenuti dalle prime domande, dedicate proprio alle conoscenze in campo finanziario e assicurativo: in generale, è proprio quella Over 65 la popolazione più preparata.

Cosa suggerisce il Behavioural Index

Analizzando le componenti dell’Edufin Index, emerge che il Behavioural Index raggiunge un punteggio insufficiente pari a 56 (due punti sotto la media). Considerando i tre sotto-indicatori che compongono questo indice, emergono altre interessanti evidenze. La prima è che l’indice di Risk Perception (di percezione del rischio) è molto basso (45 punti): ciò si traduce in un’insufficiente capacità di utilizzare le informazioni disponibili per elaborare ragionamenti finanziari e assicurativi oggettivamente corretti. Se, come suggerito da diversi studi internazionali, la Risk Perception è associata alle abilità cognitive, i dati sembrano confermare che, con il calo dell’intelligenza fluida che si manifesta con l’avanzare dell’età, si registrano delle evidenti difficoltà a risolvere determinati problemi.

 

La seconda interessante evidenza è relativa all’experience e al relativo sentiment nei confronti del mercato finanziario: l’analisi effettuata ha evidenziato come la maggioranza degli Over 65 esprima un sentiment negativo (49%). I commenti ottenuti suggeriscono una bassa fiducia nei confronti del mondo finanziario, considerato come un viaggio impervio.

 

 

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