Hai già pensato a come mantenere un adeguato tenore di vita quando smetterai di lavorare? Sai da quali fattori dipende la tua pensione? Vorresti costruirti un avvenire sereno, ma non sai se ti conviene lasciare il TFR in azienda o investirlo in un fondo pensione?

 

Investire il TFR nella previdenza complementare fa la differenza: infatti ti dà la libertà di scegliere la linea di investimento e ha una tassazione agevolata. Inoltre, hai una maggiore flessibilità in caso di prelievo anticipato del capitale.
In questo approfondimento ti mostreremo tutti i vantaggi della previdenza complementare con TFR, per aiutarti a capire perché investirlo in una forma pensionistica integrativa anziché mantenerlo in azienda. Ti forniremo anche alcuni esempi utili, per comprendere meglio perché aderire a un fondo pensione con il TFR. 

Quanto TFR versare nel fondo pensione?

 

Ogni anno il datore di lavoro deve accantonare l’equivalente di circa una mensilità (il 6,91%) della retribuzione dei propri dipendenti: il cosiddetto Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Per i lavoratori si tratta del differimento nel futuro di una parte della propria retribuzione, che dovrà essere incassata al momento di andare in pensione o quando si cambierà azienda.

 

Tutti i lavoratori dipendenti devono scegliere che cosa fare del proprio TFR: possono decidere di mantenerlo in azienda, oppure di conferirlo, cioè trasferirlo, in una forma di previdenza integrativa, quali i fondi pensione negoziali, i fondi pensione aperti, i Fondi Preesistenti e i PIP – Piani Individuali Pensionistici.

 

Si può decidere di conferire il proprio TFR futuro, quello “maturando”. Nelle aziende con meno di 50 dipendenti, inoltre, è possibile scegliere, in accordo con il proprio datore di lavoro, di trasferire liberamente anche quello che è già stato accantonato in passato, ossia spostare anche il TFR “maturato”.

 

Nelle aziende con più di 50 dipendenti, purtroppo, la normativa prevede che il TFR maturato non venga fisicamente accantonato in azienda, ma presso il Fondo di Tesoreria dell’INPS, diventando non più prelevabile se non nelle casistiche previste dalla legge (anticipazioni, riscatti e normale liquidazione), perciò al momento non è possibile spostare il TFR maturato in un fondo pensione. 

I vantaggi del TFR in un fondo pensione
 

Se scegli di contribuire a una forma pensionistica complementare con il TFR puoi usufruire innanzitutto di alcuni benefici fiscali. Se lasci il TFR in azienda non devi sostenere costi, ma il rendimento è legato all’inflazione e viene tassato dal 23% in su. 

 

Se invece conferisci il TFR in un fondo pensione devi considerare dei costi di gestione, tuttavia il rendimento è quello offerto dalla linea di investimento che hai scelto (ad alto o basso profilo di rischio) e la tassazione è agevolata dal 15% in giù

 

Con il TFR in un fondo pensione puoi beneficiare anche di maggiore flessibilità, con tante opzioni di anticipazioni e riscatto per far fronte agli imprevisti. Se invece lasci il TFR in azienda non puoi usufruire di questi vantaggi, oppure solo in forma ridotta.

 

Il TFR in una forma di previdenza complementare ti lascia anche scegliere dove investire, con tante soluzioni disponibili in base al profilo di rischio, al tipo di rendimento che desideri maturare nel tempo e ai tuoi obiettivi futuri.

Esempi di investimento del TFR in previdenza complementare

 

Per comprendere i vantaggi economici di investire il TFR in una forma di previdenza complementare abbiamo chiesto di effettuare una stima a Smileconomy, società indipendente di ricerca e consulenza previdenziale, che effettua questo genere di analisi per – tra gli altri – Corriere della Sera, Repubblica e Milano Finanza. Ecco alcuni esempi (elaborazioni di novembre 2021) che possono esserti utili:

 

  • a 40 anni, con un reddito di 1.600 euro netti, il TFR in azienda potrà darti al momento della pensione 81.339 euro netti, mentre con la previdenza integrativa avresti 162.013 euro netti: il doppio!
  • se hai 50 anni, investire il TFR in previdenza complementare ti potrebbe dare 61.533 euro in più.
  • a 30 anni, scegliendo la previdenza integrativa al posto di lasciare il TFR in azienda potresti guadagnare 93.180 euro in più.   

Dove è meglio destinare il TFR: azienda o previdenza complementare?

Come ti abbiamo mostrato esistono tanti vantaggi per chi sceglie di conferire il TFR in previdenza complementare invece di lasciarlo in azienda. Questa soluzione, infatti, offre importanti benefici fiscali ed economici, offrendo anche più flessibilità e libertà di scelta.

 

Se desideri costruirti un futuro sereno devi scegliere bene come gestire il tuo TFR, per garantirti un tenore di vita adeguato in pensione e non perdere le opportunità disponibili. Se ancora hai dei dubbi puoi usare il nostro preventivatore online, per ricevere una proposta gratuita e senza impegno scoprendo le soluzioni di previdenza complementare più adatte alle tue esigenze.