Pianificare il proprio futuro previdenziale è fondamentale per garantire una serenità economica durante la pensione. Comprendere il funzionamento del sistema pensionistico italiano, sapere come calcolare l'importo della propria pensione e valutare l'opportunità di affiancare una previdenza complementare sono passi essenziali per una pianificazione efficace.
In questo articolo, esploreremo:
- Le caratteristiche dei diversi sistemi pensionistici italiani: retributivo, contributivo e misto.
- Le modalità di calcolo dell'importo della pensione e dell'età pensionabile, con l'ausilio di strumenti di simulazione.
- I vantaggi di integrare la pensione pubblica con una previdenza complementare, come il piano Alleata Previdenza di Alleanza.
Il sistema pensionistico italiano: come funziona
Il sistema pensionistico italiano è l’insieme delle regole che determinano come viene calcolata e distribuita la pensione pubblica ai lavoratori. Questo sistema fa parte del più ampio sistema previdenziale, che ha lo scopo di garantire un reddito ai cittadini nel momento in cui smettono di lavorare per raggiunti limiti di età o per altri motivi previsti dalla legge.
Ma cos’è il sistema previdenziale, esattamente? Si tratta di un meccanismo di tutela sociale gestito dallo Stato, che assicura prestazioni economiche a fronte del versamento di contributi durante la vita lavorativa. Il sistema previdenziale italiano ha subito negli anni diverse riforme, passando da un modello prevalentemente retributivo a uno principalmente contributivo.
Retributivo, contributivo o misto? I tre regimi del sistema pensionistico
Attualmente, il sistema pensionistico italiano si basa su tre modalità principali di calcolo della pensione:
- Sistema pensionistico retributivo: si basa sulla media degli ultimi stipendi percepiti prima della pensione. Questo metodo era in uso fino al 31 dicembre 1995 e premiava maggiormente chi aveva carriere stabili e retribuzioni crescenti. Le pensioni con metodo retributivo erano generalmente più alte, ma oggi il suo utilizzo è molto limitato.
- Sistema pensionistico contributivo: è il metodo oggi prevalente, entrato in vigore dal 1 gennaio 1996. Il calcolo si basa sui contributi effettivamente versati nel corso della vita lavorativa. Parliamo infatti di pensioni con metodo contributivo, dove l’importo finale è direttamente proporzionale ai contributi accumulati. Questo modello è considerato più sostenibile nel lungo periodo.
- Sistema pensionistico misto: è una combinazione dei due. Chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 ma aveva meno di 18 anni di contributi rientra nel regime pensionistico misto. In questo caso, la pensione viene calcolata in parte con il metodo retributivo e in parte con il metodo contributivo.
- Inoltre, dal 2012 con la Riforma Fornero, tutti i lavoratori (anche quelli che rientravano nel sistema retributivo o misto) acquisiscono una quota calcolata con il sistema contributivo per gli anni successivi al 1° gennaio 2012.
Calcolo della pensione: come variano i metodi e perché è importante conoscerli
Capire il calcolo pensionistico retributivo, contributivo o misto è essenziale per stimare l'importo della futura pensione. Nel sistema retributivo, il calcolo tiene conto della media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di carriera, mentre nel sistema contributivo, si considera il montante contributivo accumulato, rivalutato anno dopo anno in base al PIL e al tasso di inflazione.
Il sistema misto pensionistico, invece, prevede una divisione del periodo lavorativo in due fasi: la prima parte della carriera calcolata con il metodo retributivo e la seconda con il metodo contributivo. Il calcolo pensionistico misto è più complesso e richiede attenzione per stimare con precisione l'importo finale.
Conoscere la differenza tra sistema pensionistico retributivo e contributivo aiuta non solo a capire quanto si percepirà al momento del pensionamento, ma anche a fare scelte previdenziali più consapevoli.
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Come si calcola la pensione contributiva (e cosa serve sapere)
Per stimare la propria pensione futura, il primo passo è conoscere il sistema con cui verrà calcolata. Oggi, la maggior parte dei lavoratori rientra nel sistema contributivo o sistema misto. In entrambi i casi, è utile sapere quali dati servono per avviare il calcolo della pensione.
Nel metodo contributivo, il calcolo si basa su:
- l’ammontare dei contributi versati ogni anno (aliquote obbligatorie su stipendio lordo),
- la rivalutazione annuale dei contributi accumulati,
- il coefficiente di trasformazione, che dipende dall’età al momento del pensionamento.
Il risultato è un montante contributivo, cioè il totale dei contributi rivalutati, che viene trasformato in pensione annua. Il calcolo della pensione contributiva può portare a una rendita pari al 50-60% dell’ultimo stipendio, anche meno in caso di carriere discontinue.
Se invece si rientra nel sistema pensionistico misto, il calcolo sarà in parte retributivo (basato sulla media delle retribuzioni) e in parte contributivo. Anche in questo caso, è importante sapere come si calcolano i contributi per la pensione e utilizzare strumenti affidabili come un simulatore di calcolo pensione per avere una proiezione personalizzata.
Calcolo dell’età pensionabile: quando si può andare in pensione
Capire quando si va in pensione è fondamentale per programmare al meglio il proprio futuro. Il calcolo dell’età pensionabile dipende principalmente da:
- l’età anagrafica,
- gli anni di contributi versati,
- eventuali condizioni particolari (lavori gravosi, discontinuità, contributi figurativi).
In Italia, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia è attualmente fissata a 67 anni, ma può variare nel tempo in base all’aspettativa di vita. Esistono anche forme di pensione anticipata, che prevedono requisiti contributivi specifici (ad esempio 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 e 10 mesi per le donne, al 2025).
Per avere un’idea più chiara, puoi utilizzare un calcolatore dell’età pensionabile o un simulatore per il calcolo della pensione. Questi strumenti ti aiutano a calcolare quando andrai in pensione, stimando una data realistica basata sui tuoi dati personali e contributivi.
Simula la tua pensione futura con lo strumento gratuito di Alleanza
Se vuoi una stima personalizzata e attendibile della tua pensione, puoi utilizzare il simulatore pensione di Alleanza: uno strumento gratuito, semplice da usare e pensato per chi vuole fare una simulazione della pensione in pochi minuti.
Inserendo pochi dati – come età, reddito, anni di contribuzione – potrai avere un’idea dell’importo della tua pensione netta, grazie al simulatore per calcolare la pensione di Alleanza. Questo strumento consente anche di effettuare il calcolo della pensione netta dal lordo, utile per capire l’effettivo potere d’acquisto.
Inoltre, il simulatore integra anche una valutazione per la simulazione di pensione integrativa, aiutandoti a capire se e quanto potrebbe servirti una forma di previdenza complementare.
Perché affiancare alla pensione pubblica una previdenza complementare
Oggi la pensione pubblica, o pensione statale, rappresenta una base importante per il futuro previdenziale di ogni lavoratore. Tuttavia, a causa dell’andamento demografico e delle riforme del sistema pensionistico, l’assegno che si riceverà una volta terminata la carriera lavorativa potrebbe essere significativamente più basso rispetto all’ultimo stipendio percepito.
Proprio per questo motivo, sempre più persone scelgono di affiancare alla pensione obbligatoria una pensione integrativa, valutando attentamente vantaggi e svantaggi. Tra i vantaggi della pensione integrativa c’è sicuramente la possibilità di costruire un reddito aggiuntivo personalizzato, che consente di mantenere il proprio stile di vita anche dopo il pensionamento.
I vantaggi fiscali della previdenza complementare
Uno degli aspetti più interessanti della previdenza complementare è legato ai benefici fiscali. I versamenti nei fondi pensione godono infatti di deducibilità, fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno, con un risparmio immediato sulle imposte da pagare. Si parla quindi di vantaggi fiscali del fondo pensione e deducibilità della pensione integrativa, che rendono questa forma di risparmio ancora più conveniente nel lungo periodo.
Anche il TFR destinato alla previdenza complementare può portare vantaggi, in quanto soggetto a una tassazione agevolata rispetto a quella ordinaria. Per scoprire tutti i vantaggi fiscali della previdenza complementare e trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze, Alleanza propone Alleata Previdenza: un piano pensato per aiutarti a costruire una pensione su misura, con flessibilità nei versamenti, tutele per i tuoi cari e un’offerta trasparente.
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FAQs
Come funziona il riscatto della laurea? Conviene davvero?
Il riscatto della laurea consente di convertire gli anni di studio universitario in contributi utili per la pensione. Esistono due modalità: ordinaria e agevolata. La forma agevolata prevede un costo inferiore, ma può avere un impatto diverso sull'importo finale della pensione. Per sapere se conviene, è utile fare un calcolo di convenienza considerando età, reddito e obiettivi pensionistici.
È possibile fare un calcolo della tredicesima sulla pensione?
Sì, è possibile stimare l'importo della tredicesima mensilità sulla pensione. Viene generalmente erogata a dicembre e corrisponde a una mensilità aggiuntiva, calcolata in base alla pensione lorda percepita e al numero di mesi di pensionamento maturati durante l’anno.
Non tutti i simulatori online offrono questa funzione, ma per avere una stima più precisa della tredicesima è sempre consigliabile rivolgersi al proprio ente previdenziale o a un consulente esperto.
Come si calcola la pensione con il sistema misto, in base alle leggi in vigore?
Il calcolo della pensione con il sistema misto prevede l'applicazione di due metodi: retributivo per gli anni di contributi maturati fino al 1995 e contributivo per quelli successivi. L'importo finale si ottiene sommando le due quote.
Per fare una stima più precisa, è utile utilizzare un simulatore di pensione online, oppure rivolgersi a un consulente che sappia interpretare al meglio la tua posizione contributiva.
Quali sono i vantaggi fiscali della previdenza complementare?
I vantaggi fiscali del fondo pensione sono tra le principali ragioni per cui sempre più persone scelgono la previdenza complementare. I contributi versati sono deducibili dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno, permettendo un risparmio fiscale immediato.
Inoltre, anche la tassazione al momento del pensionamento è agevolata, rendendo il sistema ancora più vantaggioso nel lungo periodo.